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15.01.2013 09:26 Età: 11 Anni

Tavola Rotonda, le conclusioni del Presidente

Categoria: Eventi

 

Cari amici allevatori e proprietari di cavalli maremmani, desidero ringraziarvi della partecipazione all’incontro tenutosi sabato 12, è stata una proficua occasione di scambio di idee e di confronto, mi sembra che ogni apporto sia stato utile e diretto al miglioramento dell’attività allevatoriale della nostra razza.

Come presidente dell’ANAM,  vorrei trarre le fila di quanto detto. Innanzi tutto, come sottolineato dall’intervento del Prof. Silvestrelli, la selezione genetica della razza sta svolgendo il lavoro indicato anni fa dagli stessi allevatori verso un cavallo “totipotente”, capace cioè di essere utilizzato in diverse discipline e non spinto verso una attività specifica. Questo, ripetiamo, sia in accordo con la volontà espressa dagli allevatori sia come conseguenza dei capi disponibili sui quali lavorare. I progetti di rinsanguamento degli anni passati hanno dato ottimi frutti (V. i puledri della Forestale di Pieve Santo Stefano e dell’ Az.Agr. Springolo…..), ma non sembrano essere stati accolti troppo favorevolmente dagli allevatori, che solo in numero esiguo hanno approfittato di questa “finestra” aperta dal Libro Genealogico e delle ottime condizioni economiche spuntate dall’ANAM per le coperture con i due stalloni scelti. Come evidenziato dalla Direttrice Tonelli, le nuove modifiche al disciplinare permettono l'iscrizione al L.G. di soggetti con ¾ di sangue maremmano e di ottenere quindi un effetto paragonabile al rinsanguamento, ma è premessa quasi indispensabile un preventivo accordo tra gli allevatori sulla direzione da intraprendere, affinché non ci si perda in mille rivoli incapaci di modificare alcunché.  Un maggiore coordinamento tra gli allevatori è auspicato anche dal Consigliere Benini nel momento della vendita dei puledri.

In effetti anche a me sembra necessario un aggiornamento di alcune qualità imprenditoriali: l’Associazione ha dei compiti istituzionali inderogabili, in parte  migliorabili, sicuramente non delegabili ai privati, penso ad esempio al lavoro scientifico svolto in collaborazione con l’equipe del Prof.Silvestrelli, che solo l’ANAM poteva proficuamente svolgere e non certo un singolo privato. Ma non bisogna scordarsi che, se di attività imprenditoriale si tratta, allora certe iniziative ed anche certi rischi sono ad esclusivo carico dell’imprenditore.

L’ANAM ha dei compiti istituzionali che si riassumono principalmente nella tenuta del Libro Genealogico: all’interno di questo ambito l’Associazione trova ragione d’essere e fondi economici che ne permettano il regolare svolgimento, ma fuori da queste competenze non ci sono né coperture finanziarie né obbligo d’azione. 

A questo proposito voglio anche sottolineare come il lavoro svolto dal Mi.P.A.A.F, nelle sue varie locazioni nazionali, sia stato fondamentale per il mantenimento nel corso degli anni di patrimonio genetico, numero di capi, qualità di allevamento tipico. E’ difficile che nell’elenco degli stalloni approvati e delle fattrici di elite manchi qualche capo del Belagaio, di Valcordevole o di Formole (tra l’altro approfittando, tra i pochi, del progetto di rinsanguamento). E’ un lavoro reso possibile dal carattere pubblico di tale istituzione, ma che è andato a beneficio di tutto il settore. Gli allevatori privati non si devono sentire minacciati dalle periodiche aste di qualche soggetto sdomo, sauro o fattrice a metà/fine carriera, non è su questa produzione che si devono misurare.

Molti allevatori ci hanno riferito il loro disappunto per lo svolgimento delle prove morfologiche all’interno della Mostra annuale, non possiamo che recepire l’invito a migliorare, sappiamo che molto si può fare per dare più visibilità , ordine ed armonia a questi raduni; lo consideriamo un impegno per la prossima edizione.

Come sottolineato da diversi interventi, gli ambiti di utilizzo dei nostri cavalli sono vari, le passeggiate, il trekking, la scuola, ed altri se ne possono aggiungere, quasi inventare, di adeguati alle caratteristiche fisiche e caratteriali dei maremmani. L’ANAM è pronta a sostenere progetti validi e a offrire il suo supporto, compatibilmente con le nostre possibilità. Ci è molto piaciuto il suggerimento di spingere il nostro cavallo all’interno delle scuole di equitazione e di farlo vedere al lavoro con i bambini, anche approfittando dalla partecipazione a fiere prestigiose come Verona.

Un altro impegno da voi sollecitato ed in preventivo oramai da un po’, è quello di mettere on line la banca dati completa dei soggetti iscritti al L.G.; cercheremo di concretizzare questo progetto. Sebbene “fatto in casa” e a costo zero, ci teniamo che il sito sia utile e ricco di contenuti, uno spazio dove trovare informazioni sulla razza e sulla vita associativa.

Parte della discussione ha insistito sul momento della doma e addestramento: pur apprezzando il lavoro svolto dall’ANAM sui puledri fino a tre anni, tramite i testaggi delle fattrici e degli stalloni presso il Cemivet a Grosseto, o mediante l’addestramento alla doma tradizionale nelle strutture di Tuscania, gli allevatori hanno espresso la necessità che i cavalli vengano seguiti anche successivamente per essere preparati ad affrontare gare agonistiche nelle varie discipline. In particolare, date le caratteristiche del maremmano, e data la disponibilità di percorsi da cross presso il Cemivet, gli organi direttivi dell’ANAM sono intenzionati ad iniziare, in via sperimentale, un percorso di addestramento dei giovani soggetti alla disciplina del completo. Si tratta quindi di trovare un accordo con gli allevatori e i proprietari per sviluppare al meglio questa opportunità. La monta da lavoro, invece, continuerà ad essere seguita presso il centro di Tuscania.

In conclusione, vorrei ribadire che il Comitato Direttivo da me presieduto ha sempre compreso l’importanza di una attività di promozione e diffusione dell’immagine della nostra razza, non solo nei suoi valori tradizionali, ma anche nelle sue potenzialità e in ciò che può offrire all’equitazione moderna. Cercheremo di essere sempre più incisivi nel far conoscere a tutti le qualità del maremmano, ma sarà necessario trovare nuove vie di reperimento fondi, perché come è stato ribadito anche nella riunione, le risorse disponibili sono sempre più esigue.

Nonostante ciò, vedere la passione, la partecipazione ed anche la competenza dei nostri allevatori non ci può che incoraggiare a proseguire ed a essere fiduciosi per l’avvenire.

  Il Presidente A.N.A.M., Dr. Ugo Marcocci


 

PEC: anam@pec.anamcavallomaremmano.com